Galleria GP 02 - Parrocchia Sacro Cuore

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RITIRO PARROCCHIALE DEL GRUPPO FAMIGLIE ALL’EREMO DI CARESTO
 
 
RIFLESSIONI DI ALCUNI PARTECIPANTI:
 
 
Quest’anno il Gruppo Famiglia ha espresso il desiderio di fare un ritiro in una località diversa dalla parrocchia e, pertanto, è stato suggerito di organizzarlo all’Eremo di Caresto, una località a circa 2 Km da Sant’Angelo in Vado (nella diocesi di Urbino). Ci hanno accolto, Daniela, in qualità di presidente e don Piero, il fondatore che tiene anche le catechesi.
 
Conoscevamo tale realtà solamente per sentito o per aver letto e utilizzato i libri che da lì vengono pubblicati. Durante la permanenza abbiamo potuto ascoltare le perle dateci dalle catechesi di don Piero. Catechesi nelle quali si metteva a nudo l’animo umano in coppia con le sue debolezze e con i suoi errori dovuti spesso al non ascolto e non dialogo.
 
Errori dovuti a ignoranza, il dare tutto per scontato, tabù ed educazione ricevuta che hanno creato quelle incomprensioni e quelle discussioni che se non vissuti nel Sacramento portano a delle crisi più o meno gravi. Gli incontri sono stati arricchiti oltre che dalla presenzadelle famiglie del nostro gruppo,anche di un altro gruppo proveniente dalla Puglia e ancora di un gruppo di giovani fidanzati provenienti da diverse parti. Tutti assieme abbiamo potuto ascoltarci e confrontarci su quanto sentito da don Piero.
 
Anche noi abbiamo potuto dialogare su quanto era stato detto da sacerdote e confrontarci con l’ausilio delle schede di confronto da lui preparate. Da questo confronto, una tra le tante perle da cogliere, è la presa di coscienza della stima reciproca nella coppia e la convinzione certa che i due sono diversi, e tali rimangono pur raggiungendo, anche col passare degli anni, una unità d’animo aiutandosi con la preghiera.
 
Non sono mancati momenti di convivialità sia negli intervalli che durante le abbondanti merende e pranzi preparati per noi con tanta attenzione e i dopo cena con canti e tanta allegria. Anche i bambini sono stati accolti con gioia e tenerezza a tal punto che alcuni erano dispiaciuti di tornare a casa.
 
Quando la domenica dopo il pranzo eravamo pronti per partire, il pensiero comune è stato di ritornare a Caresto. A pensarci bene il nome dell’eremo, Caresto, scomponendolo, suggerisce una frase in dialetto siciliano : “Cà-resto… cioè, qui voglio restare”.
 
Si! ancora una volta si è rafforzata la convinzione, anzi la certezza che la coppia e poi la famiglia vanno difese con tutte le forze nonostante il cammino da fare sia sempre in salita.
 
Sicuramente è una esperienza da consigliare a tutti e da rifare. (Emanuele e Liliana Calandra)
 
 
 
Una linfa vitale per il benessere della coppia, tante domande e tante risposte guardandosi negli occhi, con un cuore puro e sincero. Don Piero con le sue catechesi è stato per noi un mentore acuto e perspicace che ci ha messo davanti a delle problematiche che con il passare degli anni avevamo rimosso o davamo per scontate.
 
Tante perle di saggezza sono venute fuori dal meditare insieme sull'amore, la stima, il dialogo, l'ascolto e soprattutto sulla diversità dell'uno rispetto all'altra.
 
Ascoltarsi, confrontarsi, capirsi e comprendersi: tutto questo è ciò che ci ha regalato il soggiorno a Caresto.
 
Capire -se ancora ci  fosse bisogno- l'importanza del Sacramento del Matrimonio e affidarci sempre al Signore che con il suo aiuto ci dà la forza per superare tutto ciò che di negativo incontriamo nella vita. Lui con il suo amore non ci delude mai e noi gli chiediamo perdono se non siamo sempre all'altezza del suo amore.  (Ileana e Alberto)
 
 
Alcune perle rimaste nel nostro cuore:
- Nell'amore, e quindi anche nell'ascolto, è fondamentale la stima reciproca: bisogna gareggiare nello stimarsi a vicenda!
- L'amore tra noi trova nutrimento nella preghiera: la preghiera insieme rafforza la nostra relazione!
- È importante che ogni coppia dedichi del tempo per la crescita della propria relazione anche attraverso il confronto con altre coppie di sposi cristiani con le quali condividere il cammino.  (Emanuele e Chiara)
 
 
 
Dialogo e ascolto, sembrano parole scontate, ma non lo sono. Noi l'abbiamo riscoperto dopo più di 40 anni  di matrimonio... quelle parole... ti voglio bene... ti amo… e le parole del Papa: “grazie, scusa, permesso”. Il pranzare insieme senza la TV accesa, è una riscoperta parlarsi e ascoltarsi, rispolverare il periodo del nostro fidanzamento, non tanto come nostalgia ma per ravvivare il nostro matrimonio maturo e per evitare il pericolo della routine quotidiana. Per far rifiorire in noi, quel “fuoco” del Sacramento del Matrimonio di quel lontano 1973, anche se allora eravamo inconsapevoli. Grazie al ritiro fatto nella Comunità di Caresto, e quelle perle di saggezza umana e spirituale rimaste nel cuore… ci stiamo risposando di nuovo.  (Nino ed Enza).
 
 
Venerdì 13 novembre siamo partiti alla volta dell'eremo di Caresto (PU), entusiasti di trascorrere tre giorni insieme con il gruppo famiglie del Sacro Cuore.
 
Il tragitto è stato lungo e impervio (tortuoso). All'arrivo, siamo rimasti molto soddisfatti del luogo e dell'accoglienza di Daniela e dei nostri amici già sul posto.
 
Franco, inizialmente diffidente, dopo qualche ora ha cominciato a divertirsi con gli amichetti del gruppo.
 
Le giornate hanno previsto catechesi alternate a momenti di esercizi spirituali di coppia. Abbiamo conosciuto anche altri gruppi provenienti da San Severo e dal Nord Italia, con cui abbiamo condiviso catechesi e testimonianze di vita.
 
Non sono mancati momenti di spensieratezza, come le passeggiate con Emanuele, Nino ed Enrico verso il fiume Metauro.  
 
Facendo riferimento alla prima lettera ai Corinzi di San Paolo, ciò che ci ha colpito è come la diversità, che alcune volte ci divide, possa essere un valore aggiunto nella nostra coppia e, solo imparando a diventare un solo corpo, possiamo proseguire nel nostro cammino insieme.  
 
Sentiamo, dopo Caresto, che la nostra famiglia è veramente una piccola chiesa domestica.
 
Per analogia, la possiamo paragonare alle dita di una mano, diverse tra loro, ma unite per uno stesso scopo.
 
Durante la nostra giornata possiamo usare le dita in modi diversi:
 
1.   Il pollice e l'indice di una mano sono in grado di unirsi per scambiarsi la stima e per dare un segno di positivo ok.👌
 
2.   Il pugno chiuso per indicare un conflitto 👊
 
3.   L'indice  puntato per rappresentare il giudizio 👉
 
4.   Il pollice in giù  il disaccordo 👎
 
Spetta solo a noi scegliere quotidianamente quali siano i gesti che vogliamo condividere con le persone che amiamo.
 
L'importante è comprendere che per amare gli altri bisogna sapere che la SS.Trinità già ci stima e ci perdona e ciò già basta per avere stima e rispetto per se stessi e per l'altro.
 
E a Caresto Don Piero e Daniela ci hanno  dato un grande aiuto per capirlo!
 
(Nino, Stefania e Franco)
 
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