Galleria EV 022 - Parrocchia Sacro Cuore

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Galleria EV 022

Galleria Eventi Vari
Ladispoli 5 Marzo 2017
Scritto da Maria Antonietta Furfaro

Reverendo Don Gianni, a nome di tutta la Comunità del Sacro Cuore di Gesù Le dò, con gioia, il benvenuto nella nostra parrocchia.
 
Come Lei sicuramente saprà, abbiamo vissuto, negli ultimi mesi, la triste esperienza di continuare un percorso senza una guida al nostro fianco. Ma questo, mentre da una parte ci rendeva umanamente confusi, dall’altra ci ha fatto ritrovare più uniti e compatti nel proseguire un cammino, iniziato e rafforzato nel tempo, sotto il segno del Vangelo.
 
Crediamo che per noi questa sia stata una prova, perché potessimo testare la crescita, maturata negli anni, della nostra fede. Non è stata quindi una crescita effimera, non si è ridimensionata di fronte ad un avvenimento di tale rilevanza, ma al contrario ci ha spinto a ritrovare ancora una volta la forza nella preghiera, nella speranza e nell’unità fraterna.
 
Naturalmente, oltre alla cura quotidiana, un programma all’interno di una parrocchia va comunque mantenuto e portato avanti. Tuttavia una comunità, per quanto ben solida ed unita, non ha certo la possibilità di poterlo concretizzare da sola, ad iniziare dalle Sante Messe, per esempio, fino ad arrivare ai tanti incontri di formazione previsti per i vari gruppi parrocchiali.
 
In questo non ci siamo ritrovati da soli, infatti un gruppo di sacerdoti ha permesso che tutto potesse continuare in un sereno clima di normalità.
 
E’ doveroso da parte di tutti noi ora approfittare di questa occasione per ringraziarli con sentita gratitudine: il Vicario Generale Don Alberto Mazzola, Don Giorgio, Don Italo e Don Adrian.
 
Un pensiero speciale va a Don Giorgio, il cui sostegno per tutti noi è stato estremamente rilevante. Sappiamo che lui non ama sentirsi elogiato, così senza aggiungere altro, ci limitiamo a dirgli solo un infinito Grazie!
 
Ora, sperando che Lei non si spaventi troppo, Le presentiamo le realtà parrocchiali che nel tempo avrà il piacere di conoscere:

 
·       Consiglio Pastorale Parrocchiale
·       Consiglio per gli affari economici
·       Catechisti
·       Coro Sacro Cuore
·       Coro dei giovani
·       Pastorale giovanile
·       Redazione LA VOCE e gestione sito WEB
·       Caritas e Centro d’ascolto
·       Gruppo Missioni
·       Scout
·       Comitato Festa Sacro Cuore
·       Gruppo Famiglia di Famiglie
·       Rinnovamento nello Spirito
·       Gesù Risorto
·       Apostolato della preghiera
·       Rosario Perpetuo
·       Ministri straordinari
·       Gentiluomini dell’Eucarestia
·       Donne di Maria
·       Gruppo decoro – pulizia chiesa e sale parrocchiali
·       450 Bambini e ragazzi del catechismo

Questa è una piccola sintesi della nostra comunità, che da oggi è anche la Sua.
 
Vedrà, si troverà davvero bene! Certo, dovrà fare i conti con le nostre fragilità, per non parlare poi di una bella campionatura di difetti dei più strani, ma su una cosa non dovrà mai dubitare: saremo sempre al suo fianco con il sostegno della preghiera e della collaborazione.
 
Però Lei non dovrà mai stancarsi di ricordarci che siamo cristiani testimoni del Vangelo, e nel momento di una nostra possibile amnesia, usi tutte le maniere per farci tornare la memoria.
 
Ora Lei è il pastore che guida le sue pecore, e non c’è analogia più bella del Vangelo che possa racchiudere il significato più profondo della sua missione.

Con devozione e…buon lavoro!


 
Una comunità in cammino non ferma mai i suoi passi
 di Maria Antonietta Furfaro
 
 
Dio ha un progetto su ognuno di noi…” Quante volte abbiamo sentito ripetere o detto noi stessi, questa frase? E’ formata da poche parole ma racchiude innegabilmente il significato più profondo che sancisce la base del nostro rapporto con Lui. Ecco, semplicemente fidarci ed affidarci a Lui, nel progetto che ha sapientemente disegnato per ognuno di noi.
 
Ma spesso si è messi alla prova dinnanzi a situazioni od eventi di cui non si riesca a comprenderne appieno il significato, e si affonda lentamente nel vortice dei tanti “perché? “ e   per come.?.” dimenticandosi della sua amicizia.
 
La comunità del Sacro Cuore di Gesù ha sperimentato questo momento di confusione nell’istante in cui, dall’oggi al domani, ha dovuto dire Arrivederci a don Giuseppe, sua guida da quasi vent’anni.
 
Pensare di proseguire un cammino, senza un pastore che potesse sostenere una numerosa comunità di fedeli, al di là del forte rapporto di amicizia ed affetto creato nel tempo, ha certamente generato un po’ di umano e triste sconcerto, passato il quale però, si è trovata sorprendentemente più unita e di nuovo fiduciosa nel Signore.
 
Dopo pochi mesi la notizia che un nuovo parroco sarebbe arrivato, ha confermato che una delle qualità della comunità del Sacro Cuore di Gesù, è quella dell’accoglienza, vera, senza sovrastrutture. E così, con un grande passa-parola, ha cercato di far trovare al nuovo parroco, don Gianni, una comunità che sa accogliere con calore sotto il segno della fraternità e dell’amicizia.
 
Certamente il periodo di reciproca conoscenza avrà dei propri tempi e dinamiche, ma non escluderà la collaborazione ed il sostegno, sia nella preghiera che nel lavoro, da parte di tutti i fedeli.
 
Ed allora con gioia, ringraziamo il Signore che ci fa scoprire un altro pezzettino del suo immenso progetto di vita, che sicuramente porterà una crescita e ricchezza per tutti, ma soprattutto la certezza di vedere che, se uniti a Dio, una comunità in cammino non ferma mai i suoi passi.
 
Benvenuto don Gianni, nuovo pastore di un numeroso gregge, qui, in un angolo di territorio, al di là della ferrovia.
 

 
ECCO STO IN MEZZO A VOI, COME COLUI CHE SERVE
 Don Giovanni Righetti
 
 
Saluto anzitutto il vescovo Gino; vorrei dire grazie per la simpatia che riconosco in lui per avermi indicato come parroco del S. Cuore. Un presbitero viene indicato per una comunità cristiana, quale garante del sinodo, del cammino insieme, che lega quella porzione di popolo di Dio al Vescovo di una chiesa. Credo possiamo dirgli grazie pure per la sollecitudine con la quale ha provvisto un pastore proprio alla chiesa del S. Cuore, espressione di una premura senza attese. Saluto il caro vescovo Diego, nostro padre nel servizio. E i confratelli presbiteri, da don Alberto vicario e fratello nella città ai presenti e a quelli che si sono succeduti al servizio di questa chiesa: don Erio, don Pietro, don Federico e soprattutto don Giuseppe, colui che ha costruito la chiesa e la comunità in questi 20 anni.
 
Saluto coloro che mi hanno accompagnato qua ora: la mia famiglia, le sorelle di Nazareth, la fraternità dell’ascolto della Parola che da anni seguo, i ragazzi di Fede luce. E soprattutto i fedeli di Palidoro presso i quali ho servito sino ad ora. Cari palidoresi, ho provato a dirvi che pure Higuain è passato dal Napoli alla Juve, ma ahimè. Abbiate fiducia: ogni fine è un inizio, una Novità che ci tiene in cammino. Saluto ancora le Autorità civili e le Forze che tutelano la nostra sicurezza.
 
E saluto questa comunità che mi accoglie. Proprio la sua dedicazione, il cuore di Gesù, dice il valore di un andare all’essenziale, in profondità. Ogni inizio è una promessa; così penso di poter dire, anche in risposta ad alcune aspettative che mi hanno raggiunto, che ci sarà continuità con la storia di prima: nella fede tutto va portato a compimento, non lasciato a metà. Ma proprio per questo credo pure di poter dire che andremo avanti, che non ci si ferma solo a quello che è stato. Quel che ci sta dinanzi è un tempo inedito, una storia nuova che toccherà qua ora a noi vivere insieme. O meglio: più che andare avanti, vorrei dire che andremo fuori, verso la città, quale chiesa in uscita come spesso dice papa Francesco. Oserei dire che dopo aver fatto la chiesa, occorre fare la missione.
 
È per questo che, amante dei segni, sono venuto portando con me un paio di sandali. Per dire che cammineremo insieme. A questo ci invita pure il Vangelo di oggi che inizia il percorso quaresimale, a metterci in movimento. Stando nel deserto l’anno scorso, nella Terra santa di Gesù, ho sentito un proverbio beduino che vi lascio: dice che Dio ha fatto i pozzi perché l’uomo possa vivere, ma ha fatto il deserto perché possa conoscere se stesso. Il tempo che ci attende è proprio questo metterci alla prova, per comprendere quel che sta dentro di noi e domandare salvezza.




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