Articolo 022 - Covid-19 Caritas parrocchiale
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(Attività precedenti al covid-19)
La Caritas parrocchiale al tempo del C-V (Corona-Virus)
Articolo scritto da Luigi Del Sindaco
La chiesa ospedale da campo, diceva papa Francesco, che contempla le ferite del mondo, come l'apostolo Tommaso, è quella che crede nella pasqua. Ri-cominceremo, e la responsabilità di costruire un mondo nuovo è di ciascuno. Tra noi grazie a Dio non c'è stata molto emergenza sanitaria, ma quella sociale tanta. Come in altre emergenze, abbiamo provato a presidiare il territorio, a farci accanto, a far sì che nessuno si sentisse solo o escluso.
La Caritas si è sempre occupata degli invisibili, degli ultimi, dei più poveri, in questo periodo di pandemia ancora di più, è importante il suo impegno nell’essere presente ed aiutare tutte le persone bisognose.
Sappiamo tutti che con il fermo lavorativo, della produzione e della relativa catena di commercializzazione, è venuto meno il lavoro per tante persone; persone che fino a ieri non si sognavano minimamente di dover arrivare a chiedere aiuto per andare avanti, aiuti economici per pagare l’affitto, per acquistare generi di prima necessità, per sfamare la propria famiglia, i propri figli.
In questo periodo si sente spesso che bisogna lavarsi le mani, per evitare il contagio, ma noi non dobbiamo fare come Pilato, che lavandosi le mani si è tolto da ogni responsabilità, noi cristiani dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, non possiamo abbandonare i nostri fratelli e sorelle, anziani, disoccupati, ecc…. nel momento del bisogno e quindi dare loro quell’amore caritatevole come ci ha insegnato Gesù.
È per questi motivi che, la Caritas parrocchiale, proprio per dare una risposta a tutte quelle famiglie bisognose, soprattutto in questo periodo, a persone che oltre il lavoro avrebbero perso molto di più, gli è stata vicina in molti modi, sia con generi alimentari, buoni spesa, contributi economici……, dando una risposta al loro grido di aiuto.
Sicuramente nell’emergenza del Corona-Virus, la sanità, i medici e tutti gli operatori del settore hanno svolgo un compito molto importante con i malati, ma tante altre persone non malate, avevano bisogno del nostro aiuto, di un aiuto sia morale che reale.
Attraverso l’ufficio della Caritas parrocchiale, nella nostra parrocchia Sacro Cuore di Gesù, abbiamo fatto fronte a tutte le richieste di aiuto delle persone che si sono presentate alla nostra porta.
Siamo intervenuti fornendo loro viveri e generi di prima necessità per sfamarsi; attraverso i fondi messi a disposizione dalla Caritas Diocesana di Porto-Santa Rufina abbiamo potuto aiutarli a pagare gli affitti della propria casa, a pagare le bollette delle utenze domestiche, cosa che in questo momento era per loro difficile farvi fronte; abbiamo donato loro dei buoni spesa da utilizzare direttamente presso i supermercati della cittadina, abbiamo offerto loro una spalla dove appoggiarsi per potersi risollevare, li abbiamo ascoltati e fatti sentire come a casa loro, amati e mai abbandonati, perché i fratelli ci sono sempre nel momento del bisogno.
Bisogna aggiungere che non siamo stati da soli in questo aiuto, dobbiamo ringraziare la croce rossa della sezione locale, che si è fatta carico della distribuzione dei viveri da noi messi a disposizione, nel periodo in cui non era possibile uscire ed andare nelle loro case a consegnare i viveri ed i buoni spesa.
In questo delicato momento non è mancata la risposta di tutti coloro che hanno ascoltato il nostro appello, aiutandoci ad aiutare le famiglie più bisognose, donando viveri, facendo offerte, non è mancata quella solidarietà che nel momento del bisogno ci fa sentire tutti fratelli, che ci unisce come non mai.
Mi rincuora sapere che esistono tante persone come loro che non si sono tirate indietro, che ci hanno sostenuto in tanti modi, anche chi si è prodigato nel far si che tutto questo arrivasse ai più poveri.
Certo non è ancora tutto finito, ci vorrà ancora molto prima che si rimetterà tutto in moto, che le persone riprendano il proprio lavoro, ma non sarà più come prima, molti forse si ritroveranno disoccupati, molte aziende e ditte non riapriranno, quindi dobbiamo pensare che il nostro aiuto, la nostra perseveranza, costanza nell’essergli vicino, non dovrà mancare mai, anche nei giorni a venire.
Preghiamo lo Spirito Santo che ci dia la forza di aprire i cuori di tutti, far emergere quell’amore di cui abbiamo bisogno ora e far capire che in questo momento dobbiamo pensare ad aiutare il nostro prossimo, il nostro vicino, perché senza l’aiuto di tutti non si va avanti, non si riuscirà a superare gli ostacoli che ci attendono e che ora ci sembrano insormontabili.
Non posso che concludere dicendo che “Andrà tutto bene”, grazie a chi si prende cura del prossimo, facendo il proprio dovere di cristiano, a chi oltre che mettersi la mano sul cuore lo ha fatto mettendo mano al portafoglio per donare con amore; a quei volontari che si sono dedicati alle persone più deboli, agli invisibili, gli ultimi, come abbiamo fatto noi e che continueremo a fare.